«L’acqua è un diritto umano. Aderendo a Blue Community, dimostriamo che ciò che proteggiamo a livello locale deve essere accessibile anche a livello mondiale.»
Peter Jans, consigliere comunale di San Gallo, Direzione dei servizi tecnici
Secondo il Consiglio norvegese per i rifugiati, il Burkina Faso sta vivendo per il secondo anno consecutivo la crisi più drammatica al mondo. È uno dei paesi meno sviluppati al mondo, essendo al 185° posto su 193 nella classifica del 2022 dell’Indice di sviluppo umano. Il paese conta più di 23 milioni di abitanti, di cui 6,3 milioni (27%) hanno bisogno di assistenza umanitaria. La crescente insicurezza, soprattutto nel nord e nell’est, al confine con Mali e Niger, ha provocato lo sfollamento di intere popolazioni. Nel 2024 il Paese contava più di 2 milioni di sfollati interni, mentre nel 2019 ne contava meno di 50.000. Questi flussi di popolazione aggravano le difficoltà di accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari nel Paese.
Sebbene il diritto all’acqua sia iscritto nella costituzione del Burkina Faso dal novembre 2014, l’accesso al servizio è limitato e ineguale. Secondo il Ministero dell’Acqua e delle Infrastrutture igienico-sanitarie, nel 2018 in Burkina Faso il 73,4% della popolazione aveva accesso all’acqua potabile: il 91,7% nelle aree urbane e il 66,2% nelle aree rurali. Per quanto riguarda i servizi igienico-sanitari, la copertura a livello nazionale è del 21,6%, con il 38,3% nelle aree urbane e il 15,1% nelle aree rurali. Per quanto riguarda le scuole, il 57,2% di esse ha accesso all’acqua potabile e il 70,7% dispone di servizi igienici.
La focalizzazione sui distretti 4 e 9 come zone di intervento si basa su un’approfondita indagine diagnostica che evidenzia carenze nei servizi di acqua potabile, igiene e servizi igienico-sanitari, con un impatto diretto sulla salute e la sicurezza alimentare della popolazione, in particolare dei bambini.
In tutti i quartieri 4 e 9 di Ouagadougou, l’accesso a una fonte di acqua potabile rimane insufficiente per il 36,50% degli abitanti. I settori più gravemente colpiti sono il settore 38, dove l’85,45% dei residenti non ha accesso a una fonte di acqua potabile sufficiente, e il settore 40, dove questa percentuale sale al 56,52%. Anche nelle zone relativamente ben fornite di infrastrutture idriche, come i settori 37 e 19, solo il 50,17% e il 46,94% degli abitanti, rispettivamente, riescono a ottenere i 20 litri di acqua al giorno per persona raccomandati dall’OMS per una vita sana. Questa situazione indica che la rete esistente è sottodimensionata e che le infrastrutture attuali non sono in grado di soddisfare il fabbisogno giornaliero di acqua potabile della popolazione.
Per quanto riguarda i servizi igienico-sanitari, i risultati mostrano che il 38,11% degli abitanti non ha accesso alle latrine, soprattutto nei settori 38 (80,02%) e 40 (73,04%). Questo livello di infrastrutture igienico-sanitarie favorisce la diffusione di malattie tramite l’acqua contaminata, contribuendo indirettamente alla malnutrizione.
Per questi motivi, i distretti 4 e 9 di Ouagadougou sono aree rilevanti per una fase di estensione del progetto precedente (WASH Sakoula). L’estensione del programma in tutti questi distretti permetterà di rispondere in modo mirato alle problematiche di insicurezza alimentare, aggravate da infrastrutture WASH insufficienti.
Numero di beneficiari Acqua potabile: 4800 Persone
Numero di beneficiari Servizi igienici: 2880 Persone
Durata del progetto: 01.2025 – 12.2026
Organizzazione: Morija
Fondi richiesti tramite SES: 60’000 CHF
Raccomandazione di Aguasan:
Das Projekt wurde positiv bewertet und wird daher wärmstens empfohlen.